La Scimmia Yoga è uno dei maggiori siti di video lezioni di Yoga in Italia. Nato nel 2012, il sito è diventato una piattaforma completa di e-learning nel 2019 grazie alla web agency SED Web, che da allora segue il progetto e che ci ha selezionati per realizzare le nuove App (Android + iOs e, su TV, Fire OS).

La Scimmia Yoga
Tipo di progetto e attività principali:
Timeline
Contesto
Obiettivi (comuni per tutte le piattaforme)
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Fruizione completa del catalogo in streaming (Lezioni, Corsi, Playlists)
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Calendario delle Live, con possibilità di impostare notifiche per gli eventi
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Possibilità di scaricare le lezioni sul dispositivo e vederle in seguito, on demand
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Gestione delle lezioni, corsi e playlist preferite
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Completamento di lezioni, moduli e corsi
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Gamification, con badge & perks
Accessibilità by design
Adeguarsi davvero a tutti i requisiti di accessibilità richiede tool all’altezza del compito, una progettazione rigorosa e una certa esperienza, esattamente ciò che abbiamo messo a disposizione di SED Web nella primissima fase dei lavori, a partire dall’identificazione dello stack tecnologico.
Abbiamo conventuo con i colleghi di SED Web di utlizzare Flutter per realizzare la App, uno dei framework più avanzati nell’adozione di Material Design 3. Grazie ai temi colore di Material Design 3 è relativamente semplice e veloce progettare App che rispettino gli standardi di accessibilità visiva lato colori e contrasti. Flutter fornisce inoltre strumenti extra per migliorare l’accessibilità lato codice. Se vuoi saperne di più su come funziona l’accessibilità nelle App, lo abbiamo spiegato in un articolo dedicato.
Grazie alla nostra esperienza, abbiamo potuto aiutare SED Web con lo sdifetto prima del wireframe e poi dei mock-up della App, concludendo la fase di progettazione subito dopo l’estate, per entrare nel vivo dello sviluppo.
Connessioni e interfacce
La App delLa Scimmia Yoga ha varie funzioni ma sicuramente quella principale è poter navigare tutto l’insieme di video lezioni, che sono sul sito e sono riservate agli abbonati. Questo implica che gli utenti possano accedere al loro account anche tramite la App e che la App sia poi in grado di recuperare i video dal sito. Tutto questo avviene grazie ad una serie di specifiche interfacce (API) predisposte sul sito appositamente per essere utilizzate dalla App.
Oltre ai contenuti (video, piuttosto che testi e spiegazioni) viene recuperata anche tutta la struttura dei dati: corsi, playlist, lezioni, dati degli utenti, ordine in cui mostrare i video, possibilità di filtrarli per categorie, durata, tema eccetera. È il classico esempio di App frontend, dove le operazioni che si svolgono in locale, sul proprio dispositivo, sono molto limitate e di fatto si ha un’interfaccia alternativa a quella del sito. Complicato? Qui spieghiamo meglio. In ogni caso basta pensare che senza connessione questa App può visualizzare solo i video già salvati sul dispositivo.
Le liste con i principali tipi di contenuto
Streaming vs Local
I video, dicevamo, sono ospitati sul sito. Quando un utente guarda un video, il file viene riprodotto in streaming dalla App, il che significa che, come ormai siamo abituati a vedere su tutte le varie piattaforme video, non c’è bisogno di aspettare che tutto il file venga scaricato sul dispositivo: la riproduzione inizia quasi subito. Questo avviene perché il file è strutturato in brevi sequenze di video e audio che vengono scaricate in ordine e riprodotte immediatamente. In pratica vengono “riassemblate” dietro le quinte. Grazie a questo meccanismo è anche più semplice proteggersi da copie illegali, perché non c’è più un unico file che possa essere copiato e “rubato”: si devono intercettare queste brevissime sequenze ed essere in grado poi di ricomporre video e audio.
Una precisa richiesta del cliente, però, era quella di consentire agli utenti di scaricare i video per averli sempre a disposizione, salvati nella App. L’idea è quella di poter seguire le lezioni e praticare yoga dove non c’è campo, sulla cima di una montagna o giù nella tavernetta (dove non prende mai niente).
Qui viene la parte difficile: i software che consentono di riprodurre video di solito sono fatti per riprodurre in streaming dal web oppure per riprodurre file video “comuni”. Non l’una e l’altra cosa e certo non un file strutturato per lo streaming ma salvato sul dispositivo. Dopo aver testato vari plugin di terze parti, abbiamo optato per svilupparne uno custom, tutto nostro, che assicura la compatibilità sia con iOs che con Android.
Esperienza su misura
I video su La Scimmia Yoga sono tanti ed in continuo aumento. Ogni settimana si aggiungono al catalogo le registrazioni delle lezioni live dei vari corsi in svolgimento. Finché si segue un corso in live è tutto abbastanza semplice ed intuitivo, perché sarà sempre fra i contenuti più recenti ma se si sta cercando un video specifico le cose si fanno più complesse, senza contare che, soprattutto per i nuovi utenti, confondere i termini della pratica Yoga è più che normale.
Per consentire agli utenti di ritrovarli facilmente, possono essere aggiunti ai preferiti oppure a delle playlist personalizzate. Ogni utente può salvare nei preferiti Corsi, singole Lezioni oppure intere Playlist fra quelle proposte e può anche crearne di proprie, aggiungendovi le Lezioni che preferisce. Queste funzionalità, ovviamente, sono state rese disponibili anche sulla App, sempre interfacciate con il sito per garantire un’esperienza multicanale completa.
Gamification
Esistono vari meccanismi (logiche?) diverse di gamification. Sostanzialmente si basano tutti sul concetto di “ti dò qualcosa in cambio del tuo tempo/lavoro”. Possono essere punti, premi, simboli o riconoscimenti pubblici che vengono esibiti in una classifica degli utenti più attivi. Questi meccanismi sono solitamente molto efficaci e fanno leva su una serie di bias cognitivi “pilastro” come il bias del completamento, l’effetto alone e la “semplice” cortesia di ricambiare i gesti gentili.
Nella App di La Scimmia Yoga sono state previste Perks (dei premi sbloccabili soddisfando determinate condizioni) che danno accesso a Badge personalizzati, incentrati sulla pratica dello Yoga, ovviamente.
Il meccanismo incentiva gli utenti ad essere regolari con la pratica, per mantenersi in esercizio e progredire con il giusto ritmo fra i vari livelli di difficoltà ed impegno.
Hai detto TV?
Sì, ma è ancora in cantiere. Una App per TV è una cosa complessa. Anche solo rimanendo in ambito Android assicurare la compatibilità fra i vari vendors è piuttosto complesso (Google TV, Tizen cioè Samsung, WebOS cioè LG, Titan cioè Philips, VIDAA U cioè Hisense, Fire TV che gira su FireStick, solo per citarne alcuni… più Apple TV).
In più, le App per TV hanno regole molto stringenti sull’organizzazione dei contenuti che vanno rispettate. Avete mai fatto caso che le App per TV si somigliano tutte? Ecco, per ora è sostanzialmente obbligatorio, stando alle linee guida, a meno che non si tratti di videogiochi (non è il nostro caso).
Una piccola preview