Matomo

Da qualche mese siamo usciti dalla comfort zone del plugin e stiamo seguendo l’implementazione “on Premise” su un eCommerce custom da circa 30.000 visite mensili, il tipo di sito per cui se modifichi una virgola nel codice di tracciamento puoi vedere i risultati in tempo reale, per intenderci. È anche il tipo di sito la cui mole di dati inizia a far preoccupare per le performance (i core vitals!), il server, il database e tutto il resto, quindi siamo partiti installando direttamente Matomo su un secondo server, così da non gravare in alcun modo sul sito.

Matomo on Premise (e anche la versione plugin per WordPress) raccoglie i dati in locale e consente di anonimizzare IP, ID utente ed eventualmente anche ID degli ordini dell’ecommerce. Può essere usato anche senza installare cookies e fornisce anche tutte le funzionalità per costruire un cookie banner con relativo database dei consensi. Fornisce anche un Tag Manager ma non ci siamo ancora spinti così in là. Rispetta la preferenza “do-not-track” dei browser, ma può anche essere impostato per ignorarla.

Ad oggi, non viene bloccato di default da nessun browser.

Anche senza consenso?

Sì, anche senza consenso, infatti ci sono due cose che Matomo non fa e sono proprio quelle per cui si deve chiedere il consenso agli utenti:

  • Mandare i loro dati fuori dall’Unione Europea (decidi tu dove salvarli).
  • Condividere i loro dati con altri strumenti, incrociarli, ottenere un’identificazione e poter così tracciare le loro attività su altri siti web o App (che è il vantaggio principale degli strumenti di Google e Meta).

Quindi ricapitolando: dati anonimi, aggregati e nessuna possibilità di incrociarli o condividerli per identificare l’utente = non sono dati personali, non serve alcun consenso.

Occhio: questo non significa che si possa smettere di chiedere il consenso per l’invio delle newsletter sotto le form di registrazione al sito o di acquisto di qualche prodotto. Non c’entra nulla, sono finalità di trattamento dei dati diverse.

Occhio (2): ti serve comunque una Privacy Policy. Se gli utenti possono contattarti via mail o telefono, sei  comunque tenuto a specificare quanto a lungo tieni le loro mail o il loro numero di telefono e che uso ne farai. È anche consigliabile aggiungere un paragrafo alla tua policy per spiegare che raccogli dati in forma anonima ed aggregata con finalità statistiche.

Anche senza cookie?

Sì, anche senza cookie. L’unica pecca è che si potranno riconoscere i visitatori del sito tra una visita e l’altra a meno che non siano utenti loggati. Il cookie di Matomo serve unicamente a quello. Dov’è che può fare davvero la differenza? Nei siti che adottano login esterni (SSO di Google, Facebook, Amazon eccetera) e se si analizza il traffico di diversi domini (ad esempio se avete più siti collegati fra loro).

Usare Matomo con i cookie attivi è comunque 100% GDPR compliant, in quanto come già detto, non si raccolgono dati che possono identificare un visitatore (perché, ripetiamolo tutti insieme, i dati di Matomo restano su Matomo e sono relativi solo al sito web su cui è installato, non c’è modo di incrociare questi dati per ottenere un identificazione e nemmeno una lista dei siti che l’utente ha visitato, che invece ricadrebbe nella definizione di dato personale del GDPR).

Cosa ci piace di più

  • Nessun campionamento, nessuna soglia. Vedi tutti i dati, sempre e questo semplifica parecchio tutte le analisi.
  • È molto facile da usare. La UI è datata, poco accattivante, ma ci vuole poco per abituarsi, anche a fare cose complesse come segmentare.
  • È altamente personalizzabile. Lo script di tracciamento può essere modificato a piacimento in modo molto semplice e veloce.
  • È possibile integrarlo in qualsiasi tipo di software. Nasce per i siti web ma si adatta ad App mobile e desktop.
  • Last Non Direct. Un modello di attribuzione di default che è parecchio più trasparente (Si può usare un plugin per confrontarne diversi).
  • Ah già! Plugins! Si possono estendere le funzionalità integrando un sacco di strumenti. A/B testing, funnel analysis, export conversioni per Google Ads, Heatmaps, attribuzione multipla… la lista sarebbe davvero lunga.
  • Aggiornamenti. Matomo viene sviluppato attivamente e viene mantenuto aggiornato sia con fix e patch di sicurezza che con nuove funzionalità e miglioramenti alle performance.
  • Paghi solo per i Plugin. Come per Wordpress, il core è gratuito e open source, si pagano invece gli aggiornamenti dei plugin. È disponibile un bundle per averli tutti.

Non abbiamo ancora avuto modo di esplorare tutte le funzionalità che offre ma per ora quello che abbiamo potuto vedere c’è piaciuto. Fa il suo lavoro e lo fa bene, si presta molto ad essere customizzato, non solo tramite i plugin ma proprio a livello di script che si va ad inserire in pagina.

È un buon modo per confrontare i dati di Google Analytics e capire se/cosa ci si sta perdendo qualcosa.

È facile e veloce da installare e da utilizzare. Sul sito piuttosto grande di cui parlavamo prima non sta dando particolari problemi a livello di performance e quindi ci sentiamo ormai di poterlo raccomandare come soluzione anche completamente alternativa a Google Analytics oltre che solo di controllo.

Le sole funzionalità di A/B testing lo rendono molto interessante anche sul piano economico, pensando a tutte le altre è una soluzione davvero conveniente, sempre in ottica di progetti medio-grandi (per quelli più piccoli, che non hanno esigenze particolari, si può tranquillamente rimanere con la versione gratuita).

Quindi, per noi è decisamente sì.

← Tutti gli articoli